Yoga Synergy è uno stile di yoga che viene insegnato e deriva dal lavoro di tre grandi Maestri: Sri B.K.S.Iyengar, Patthabi Jois e Sri T.K.V. Desikachar, tutti e tre allievi di T. Krishnamacharya.
Nella pratica ci sono quindi asana, pranayama e meditazione in un approccio accessibile a chiunque, le varianti di ciascuna posizione sono varie e consentono al praticante di non avere mai quella sensazione di inadeguatezza che spesso si prova, soprattutto all’inizio del proprio percorso.
Insegno yoga dal 2014, mi sono avvicinata a questa disciplina con un approccio molto fisico, capendo ben presto come il corpo, libero dalle tensioni, possa diventare lo strumento per accedere ad una mente più calma e a prendere la pratica come stile di vita, e non qualcosa da vivere solo sul tappetino. Il primo gradino della pratica parla di non violenza, perché il modo in cui ci trattiamo riflette il nostro comportamento; è così iniziato un nuovo approccio, più riflessivo e consapevole. Le emozioni si palesano sul tappetino e noto che come si mantengono o perdono le posizioni riflette molto il nostro approccio ai fatti della vita: c’è chi scappa dalle difficoltà, chi si incaponisce, chi si irrita, chi sorride. Si impara molto di noi attraverso la pratica, ad un certo punto credo nasca proprio l’esigenza di scardinare i nostri schemi per trovare il nostro massimo grado di libertà possibile. Ho fatto per quasi 20 anni teatro e reputo sia fondamentale l’espressione di ciò che sentiamo e percepiamo; più tratteniamo e più oggi vedo quanto le rigidità del corpo siano tante volte frutto di inibizioni e silenzi obbligati. Lo yoga diventa così un percorso che porta a compiere un passo, clemente, verso noi stessi, le nostre storie, le nostre fragilità e ci fa accogliere nella nostra interezza.