Tea Donati

Pratica

Pilates


Le classi di pilates dinamico sono lezioni intense, ma il cui ritmo rispetta sempre il tempo del respiro (non cardio insomma). Lavorano rinforzando la muscolatura a partire dalla cosiddetta “powerhouse”, la regione di tutta la circonferenza addominale (in una parola: “core”) e dei glutei, anche se ogni lezione può avere come tema anche altre regioni del corpo. Aiutano a migliorare l’equilibrio e a rendersi più consapevoli della propria postura. Si lavora a corpo libero, ma spesso con l’aiuto di piccoli strumenti, come elastici, palline o pesini. Queste lezioni sono inoltre una perfetta integrazione alla pratica yoga: vi aiuteranno a trovare più flessibilità migliorando la forza del corpo. Venite a provare se non ci credete!

Vinyasa Flow


Viaggiare è sempre stato il mio più grande nutrimento. Scoprire luoghi mai visti, volti diversi, gestualità nuove e lingue di cui potevo cogliere talvolta solo la musicalità mi permetteva di sentirmi vicina a una prospettiva sul mondo diversa dalla mia abituale e questo mi ha sempre affascinata. Lavorare con il mio corpo ed osservare quello degli altri nel movimento è diventato per me un altro modo di soddisfare questo desiderio di esplorazione. Dopo aver studiato e praticato con insegnanti di scuole molto diverse tra loro, mi sono chiesta come potevo integrarli o alternarli in maniera armonica all’interno delle mie lezioni e la risposta sta continuando ad arrivare, come sempre, praticando e praticando. Penso alle mie pratiche yoga come a piccole esplorazioni. Talvolta queste partono da specifiche regioni del corpo, rendendo l’esperienza degli asana diversa e profonda. Altre volte a farmi da guida è un testo o un concetto filosofico, che cattura la mia curiosità e m’ispira a renderlo movimento. O altre volte ancora è uno dei cinque elementi, attivato dal tempo stagionale o lunare, a diventare il fulcro da cui e attraverso cui osservare l’esperienza del corpo. La struttura delle mie lezioni è molto spesso caratterizzata da una fase iniziale di preparazione, in cui ci si prende un tempo per arrivare e sintonizzare la propria attenzione sul proprio corpo e sul tema della classe. Per agevolare poi l’armonizzarsi di movimento e respiro segue una parte più dinamica, dove il flusso continuo del ripetersi dei movimenti permette un’immersione più profonda in essi. La lezione scorre con il suo ritmo e intensità sostenuta, fino a discendere verso la fase finale dello stare: qui lasciamo andare anche ciò che abbiamo coltivato con cura durante la pratica, ma invero così permettiamo che più pienamente venga assorbito dalla memoria del nostro corpo.

Bio

Il mio percorso di ricerca nel mondo del movimento corporeo inizia per caso nel 2010. Proprio mentre iniziavo il mio percorso di studi in Filosofia all’università, decido di provare una lezione di pilates: io che mai mi ero appassionata a uno sport trovo finalmente la giusta combinazione tra movimento e introspezione, in questa disciplina così fortemente improntata sullo sviluppo della propriocezione. Dopo un paio di anni di pratica regolare, in cui scopro una percezione del mio corpo più consapevole e forte, decido di seguire la formazione secondo il metodo Stott e inizio a insegnare presso diverse associazioni sportive milanesi.

Continuo poi la mia formazione con Viviana Ghizzardi, in cui scopro un’interessante integrazione tra pilates e yoga, nonché una fonte di ispirazione nel suo continuo lavoro per adattare le tecniche pilates alle esigenze di tutti, essendosi lei specializzata in pilates adattato ai malati di Parkinson. Ultimo i miei studi universitari occupandomi della tematica della percezione del proprio corpo e dello schema corporeo dal punto di vista filosofico e neuroscientifico, sentendo sempre più il bisogno di un pensiero filosofico che abbia come punto di partenza l’importanza del corpo.

La mia vita procede come su due binari paralleli, lo studio della filosofia da una parte e la pratica del corpo con il pilates dall’altra, finché queste due passioni non trovano la perfetta unione nel mio incontro con lo yoga. La scintilla che si accende in me, in un periodo di profondo buio subito dopo una lezione (proprio nel magico Mondō!), è l’inizio di un nuovo percorso tuttora in piena evoluzione. Così, mentre ottengo la mia laurea magistrale con un elaborato sullo schema corporeo e sulla percezione che abbiamo del nostro corpo, dal punto di vista filosofico e neuroscientifico, inizio la formazione come insegnante di yoga. Ho conseguito il modulo base di 200 ore con Shiva Rea, leading teacher del Prana Vinyasa Flow, uno stile di yoga focalizzato prima di tutto sull’embodiment e sulla consapevolezza della nostra relazione con gli elementi naturali che ci circondano e avvolgono. Ho poi approfondito il mio interesse per l’Ayurveda, nella sua connessione alla pratica yoga prima di tutto, conseguendo la certificazione di 100 ore con la formidabile maestra Marialaura Bonfanti, con la quale inizierò ora un percorso di formazione legato allo yoga in gravidanza e nel post parto. Dal 2016 mi interesso infatti alla tematica del dopo parto, collaborando con l’associazione Mammafit e continuando a ricercare validi strumenti per il recupero graduale della muscolatura addominale e del pavimento pelvico nel periodo successivo al parto.

Oltre alla ricerca di una pratica in armonia con i ritmi naturali, secondo la saggezza ayurvedica, è inoltre fondamentale per me che la pratica delle āsana sia sicura, precisa ed efficace nel pieno rispetto dell’anatomia di ogni corpo ed è per questo che sto ultimando la formazione da 300 ore con Jason Crandell, nominato da Yoga Journal “one of the teachers shaping the future of yoga”. La sua passione e curiosità per lo studio dell’anatomia hanno ancora una volta cambiato la mia percezione del corpo e mi ispirano nel trovare sequenze creative, in cui coltivando forza, flessibilità e stabilità nella muscolatura si crea una potenziale base per ritrovare queste qualità anche nella nostra mente e nella vita al di là del tappetino. Ovviamente il mio amore per la filosofia non si è spento, ma anzi è all’inizio di un nuovo viaggio di esplorazione a Oriente: oltre ad aver seguito una formazione con Bo Forbes sul lavoro di supporto che la pratica yoga può fornire in campo di giustizia sociale, ho soprattutto trovato un valido punto di riferimento in Diego Manzi nello studio della filosofia classica dell’India. Con lui ho gettato inoltre le basi della lingua sanscrita e ho esplorato tecniche quali la costruzione e la pratica di meditazione sugli yantra, nonché diverse pratiche di mudrā e mantra. Collaboro infine con la onlus Moov-it per la quale tengo corsi di yoga adattati a persone affette da patologie cronico degenerative: proprio attraverso questa esperienza, certamente sfidante, ho compreso davvero quanto la pratica delle āsana possa essere riplasmata secondo le esigenze di ogni corpo, pur mantenendo quella qualità, quasi indescrivibile, che rende lo yoga qualcosa d’altro che un semplice movimento del corpo.
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SI RIPARTE!

A causa delle limitazioni imposte dall’attuale situazione sanitaria, vi informiamo che i posti disponibili alle lezioni sono limitati ed è quindi obbligatorio prenotareInoltre sarà possibile annullare la propria prenotazione non oltre i 60 minuti dall’inizio della pratica, altrimenti la lezione verrà addebitata.
 
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