From mondō to Nepal (with love)

18 aprile – 2 maggio ’19

Kathmandu, Nepal – Tashi Orphan School

Siamo partite con l’intenzione di tenere un diario di viaggio per condividere quasi in tempo reale con voi le nostre giornate in Nepal. Abbiamo rinunciato quasi subito, travolte da una forza più grande di noi che ci ha catapultato in un’altra dimensione. Bellissima. Questi quindi  a posteriori , sono alcuni nostri ricordi, qualche pensiero scritto al momento, qualcuno emerso una volta tornate a Milano.Per tutte noi queste due settimane sono state più di un semplice viaggio e tante cose non si possono raccontare. Ma c’è una soluzione, la prossima volta vi portiamo con noi.

Day one – 18/04

Il giorno della partenza  della nostra piccola delegazione di mondō, insegnanti e allievi compresi, è arrivato!

Questo viaggio è iniziato molti mesi fa, e dal giorno in cui abbiamo fatto i biglietti ha subito cominciato a insegnarci qualcosa. Dopo tanti preparativi oggi si parte davvero, il nostro sogno di realizza: mondō in action. Nepal stiamo arrivando, i Bambini della Tashi School ci stanno aspettando. Siamo emozionate e sentiamo che torneremo diverse da come siamo partite. I nostri cuori sono aperti, siamo pronte.

See you soon in Kathmandu!

Day two – 19/04

Arrivate!

Ovunque sventolano le bandierine di preghiera, sta per arrivare un temporale, è aumentato il vento e le bandiere fanno il loro lavoro con ancora maggiore impegno diffondendo mantra e preghiere nell’aria.

Il nostro Hotel è a Boudha, il quartiere tibetano di Kathmandu, a due passi da  Boudhanath uno dei più grandi stupa del mondo. Dalle nostre camere intravediamo la guglia e le bandierine dei monasteri che ci circondano, ci arrivano le preghiere dei monaci, i suoni dei loro strumenti, tutto è molto potente.

Ci sentiamo protette.

Una pioggia torrenziale benedice il nostro arrivo e ipnotizzate a guardare il vento e la pioggia la stanchezza del viaggio sta scomparendo.

Day three – 20/04

Siamo già entrate in questa nuova dimensione dove nell’arco di poche ore tutto ci è famigliare ed è diventato casa. Ieri siamo state alla Tashi Orphan School dove i bambini hanno organizzato per noi una cerimonia di benvenuto. Siamo arrivate cariche con le nostre borse e valigie piene di vestiti e medicine ed eravamo molto emozionate.  I bambini ci hanno accolto con delle corone di fiori e hanno cantato e pregato per noi. I nostri cuori esplodevano. Oggi pomeriggio siamo tornate per stare con loro , ci hanno accolto con abbracci e grida di gioia, la nostra storia d’amore con loro è iniziata, chi timidamente chi senza mezze misure sono entrati nei nostri cuori e già abbiamo capito che ci rimarranno a lungo.

Day four, five, six…

Ci sta diventando difficile tenere un diario di viaggio quotidiano forse perchè non ci sentiamo più in viaggio in un posto che non conosciamo, ci sembra di essere a casa. Ritornate a casa in un posto in cui nessuna di noi era mai stata prima.

Ci sentiamo a casa perchè  lo siamo , ma non in senso geografico, la nostra casa siamo noi e qui sentiamo di ESSERCI, di ESSERE. È una sensazione che non dimenticheremo e che faremo di tutto per portarci dietro quando dovremo andare via da qui.

Il giorno del nostro arrivo Lama Tashi ci ha detto che questi sono luoghi sacri e che il solo fatto di essere qui sarà una benedizione per noi. Ci ha invitato a pregare o, più laicamente, a esprimere dei desideri, perchè le richieste fatte all’Universo in questi luoghi vengono sempre ascoltate.

In particolare ci ha raccontato la storia dello Stupa di Boudhanath che è a  5 minuti a piedi dal nostro hotel e che fin dal primo giorno visitiamo almeno un paio di volte al giorno.  È una lunga e bellissima storia di cui vi raccontiamo solo la conclusione: Everything is possible.

Lo stupa è  potente, è un luogo da cui non vorremmo mai andare via e di cui sentiamo il richiamo come fosse la nostra calamita.  L’abbiamo fotografato in tutte le ore della giornata, col sole e con le nuvole, da tutte le angolazioni possibili . E anche la sera quando dobbiamo decider dove andare a cenare la priorità è sempre la vista stupa.

Si usa fare tre giri in senso orario intorno allo stupa, facendo girare le ruote di preghiera o semplicemente camminando concentrati e ricettivi.  Alcune di noi ci vanno tutte le mattine alle 5  e si uniscono alle meditazioni dei monaci . Quando possiamo saliamo e ci sediamo in silenzio. In silenzio per modo di dire perchè siamo circondati da suoni di ogni genere, canti, preghiere, voci, musica, mantra, di tutto, ma nulla che potremmo definire rumore, nulla che sia anche lontanamente di disturbo.

Solo una tra di noi è buddista, ma il senso di quello che intendeva Lama Tashi quando ci parlava di luoghi sacri lo stiamo cogliendo tutte. È come essere dentro una preghiera silenziosa e sempre più vicini a noi stessi.

Ogni giorno Lama Tashi ci porta in un posto diverso, è un vero pellegrinaggio  in luoghi che sentiamo essere sacri e che sempre ci colpiscono dritti al cuore. Essere qui con lui è un vero dono, ci dà la possibilità di vivere ogni luogo nella sua vera essenza, completamente al di fuori da qualsiasi visione turistica. La città è piuttosto scomoda, indossiamo quasi sempre delle mascherine per proteggerci la gola e il naso, c’è molto inquinamento e tantissima polvere . Soprattutto quando non piove dalle strade sterrate salgono nuvole di terra che ti entra dappertutto. Per non parlare del traffico, nulla che possiamo immaginare neanche se paragonato alle nostre peggiori città italiane. Le strade sono piene di buche, i semafori sono rari ed è un ininterrotto concerto di clacson ma non abbiamo mai visto nessuno litigare o alzare la voce. Noi stiamo bene, siamo piene di energia, approfittiamo della lentezza degli spostamenti per osservare  nei minimi particolari le strade in cui passiamo, case, negozi, persone, animali, ci godiamo ogni minuto e i luoghi che visitiamo ci ripagano ampiamente del tempo necessario per arrivarci.

Sarebbe troppo lungo e senz’altro anche troppo riduttivo descrivere con le parole i posti dove siamo stati, tutti, senza eccezione sono stati tappe fondamentali nel nostro viaggio interiore. Sono tutti dentro ai nostri cuori e se c’è una cosa che abbiamo subito capito è che non siamo qui per VEDERE cose ma per SENTIRE. Questo è ancora più difficile da raccontare ma speriamo di darvene almeno un’idea.

Lama Tashi è il nostro “maestro ufficiale” durante questo viaggio e gli siamo immensamente grate per tutto quello che ci dà, dagli insegnamenti veri e propri alle semplici condivisioni durante i pasti o i viaggi. – Apriamo una parentesi: durante un lungo viaggio fuoristrada piuttosto movimentato ci ha chiesto di cantargli Bella Ciao e Azzurro di Adriano Celentano, ci sono anche momenti così.

È un maestro speciale, un Lama ed è anche per i suoi insegnamenti che abbiamo deciso di fare questo viaggio. Ma una volta qui abbiamo capito che Lama Tashi non è il nostro unico maestro. Ce ne sono altri 200 e sono i bambini della Tashi Orphan School, il nostro regalo più grande, la nostra scoperta più bella. Se non siete mai stati in un orfanotrofio che ospita bambini tibetani non potete capire. Alla fine del primo giorno già li amiamo uno per uno. Anche i più piccoli parlano inglese, ci raccontano la loro giornata, fanno yoga, ci insegnano i numeri in tibetano, inventiamo giochi, il tempo vola quando siamo con loro. Talvolta portiamo dei palloncini, caramelle, piccoli doni, naturalmente non ce n’è per tutti ma non li vediamo mai litigare, si dividono tutto con grande naturalezza, tutto è in condivisione e anche noi siamo più tranquille nel vedere che i  nostri regali non creano problemi tra loro.  I più grandi si prendono spontaneamente cura dei più piccoli come e spesso più di quanto non farebbe un fratello maggiore. È una grande famiglia di 200  bambini con un papà speciale che li ama e li segue uno per uno. Studiano tutto il giorno e quando all’intervallo arriviamo noi si scatenano felici in cortile ma quando suona la campanella in un battibaleno ci salutano e tornano nelle loro aule. Ciò che ce li fa amare dal profondo del cuore sono i loro sorrisi, i loro occhi, la grandezza e purezza dei loro cuori, ci basta stargli vicino per stare bene. Salutarli il giorno della nostra partenza è stato difficile, ci hanno dato tanto, molto più di quanto noi siamo riusciti a dare loro e non dimenticheremo tutto quello che ci hanno insegnato. Tra poco saremo in Italia, a casa, tutto questo ci mancherà ma ci portiamo nel cuore i “nostri” bambini e questi posti speciali.

A presto Nepal, cercheremo in tutti i modi di ricambiare quello che abbiamo ricevuto.  Promettiamo di occuparci dei tuoi bambini anche da lontano, siamo felici che a Milano ci aspetti mondō che è il posto perfetto per farlo. Spread love, ci ha detto Lama Tashi in occasione della sua visita in novembre da mondō, lo faremo.

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